2018/2017 (pittura disegni foto)





























































































































































































































































































































































 







































































Esercizio su Sonia Delaunay
89,4x129 cm ...dentro l'anima liquido/gel Sonia Delaunay tende a liberarsi o a fondersi...






13 gennaio - 5 febbraio 2017 
Studio Tadini. 24,Via Niccolò Jommelli. Milano.

Uomini nell’erba alta


Se l’eterno ritorno è il fardello più pesante, allora le nostre vite su questo sfondo, possono apparire in tutta la loro meravigliosa leggerezza. 
Milan Kundera

Uomini nell’erba alta è una mostra sulla leggerezza, una scelta creativa per poter parlare in punta di piedi di cose importanti, introspettive, ma con un atteggiamento che consente di farci scoprire i nostri piccoli spostamenti del cuore, proponendo come chiave di lettura la bellezza della complessità interiore.
Sono lavori che traggono forza nel piacere della visione e dell’ascolto, come se ci trovassimo al cospetto di una improvvisazione musicale dove il suono si crea nell’attimo stesso dell’ascolto.
Queste invenzioni pittoriche così sensibili al suono ci portano ad attraversare il nostro mondo dei sentimenti in consapevole leggerezza.
Ironia, senso del ritmo, silenzi, pause, riff di chitarre elettriche sono tutti elementi che portano lo spettatore a guardare il mondo in modo diverso.
È una pittura luminosa, di quella luce che si vede poche volte, in certi giorni, in certi luoghi.
È una pittura dal tocco lieve, ma deciso dove immaginazione e racconto trovano pace negli stati d’animo più profondi.
Si potrebbe pensare che l’opera di Mattia proponga una visione che escluda le complessità dell’essere, invece apre scenari incredibili di piccoli fatti interiori dove le storie diventano assurde e paradossali e per questo più vere.
Luca Rendina